Il Ministero della Salute ha stabilito che ogni anno il 28 giugno si svolge in Italia la “Giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza”, promossa dalla Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico – FINCOPP OdV.
La “Giornata” si svolgerà a Roma, mercoledì 28 giugno, in Lungotevere Ripa,1 presso la sede operativa del Ministero della Salute. Il Ministro della Salute Schillaci ci invierà un messaggio augurale e per l’occasione interverrà in presenza il Sottosegretario di Stato alla Salute, On. Marcello Gemmato, persona sensibile alle problematiche delle persone che soffrono di incontinenza (5milioni). Parteciperanno anche i Presidenti delle Società, Scientifiche e non, maggiormente interessate (SIU – FIC – SIUD – AIFI – FNOPI – FNOPO – SIMFER – AIUC – AITO – SIMS – SIUP – SIMG – SICCR) e il tesoriere della Federazione Mondiale dei Pazienti Incontinenti (World Federation of Incontinence and Pelvic Problems – WFIPP) Tomasz Micalek.
Il 27 giugno, a Roma, alle ore 9,30 – presso l’Hotel Nazionale, ubicato in Piazza di Monte Citorio, si terranno i III Stati Generali sull’incontinenza e parteciperanno le Forze politiche di maggioranza e opposizione, in modo particolare il Sen. Ignazio Zullo e l’On. Paolo Ciani, che presenteranno la “Proposta di legge Bipartisan in favore delle persone che soffrono di incontinenza urinaria, fecale e stomale”. In questa “Giornata” si parlerà di dispositivi medici monouso, di “payback”, di processi d’acquisto. Nel pomeriggio saranno affrontate le problematiche legate alla gestione della sanità nella Regione Lazio.
Per la XVIII Giornata 80 strutture riabilitative aprono le porte ai cittadini per informare e per diagnosticare il grave disturbo che colpisce il nostro Paese, 5 milioni di persone, il 60% è composto da donne, anche in giovane età, non sono risparmiati neanche i più piccoli – l’enuresi riguarda 1 bambino su 10 a 7 anni – e gli uomini operati di prostata.
Nonostante la diffusione del problema che incide pesantemente sulla qualità e quantità di vita delle persone colpite (ansia e depressione), solo una minoranza, vincendo imbarazzo e vergogna si rivolge al medico di famiglia evidenziando il disagio vissuto. L’incontinenza, come spesso dichiarano i massimi professionisti del settore, può essere curata con successo.
Per la “Giornata del 28 giugno” la Gazzetta Ufficiale della Repubblica riporta le seguenti finalità: “le amministrazioni pubbliche e gli organismi di volontariato s’impegnano a promuovere, attraverso idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, quali il contributo di specialisti che effettueranno controlli medici gratuitamente, l’attenzione e l’informazione sui problemi delle persone incontinenti e di quanti sono coinvolti, direttamente o indirettamente, nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e private che allarghino le possibilità di guarire dalla malattia, o quantomeno conviverci con dignità”.
In Italia Burocrazia e tecnocrazia impattano notevolmente sulla salute dei Cittadini e in alcuni casi fanno aumentare il numero delle persone che restano invalide. Gli anziani in Italia sono 7.058.755, i poveri assoluti nel 2021 erano 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni i bambini. A causa dell’elevato debito pubblico le regioni gestiscono la sanità col tetto di spesa al ribasso: questa tendenza limita quasi sempre l’accesso alle cure, anche oncologiche, oltre alla qualità dei servizi forniti alla Cittadinanza. In materia di incontinenza l’Autorità nazionale Anticorruzione ha rilevato che per l’incontinenza ogni anno si spende in Italia un miliardo di euro. È quanto emerge dalla rilevazione sugli affidamenti pubblici relativi ad alcune tipologie di ausili per incontinenza presso le Regioni. Dall’analisi si evince che il valore complessivo delle forniture si attesta appena al di sotto del miliardo di euro, ma potrebbe verosimilmente risultare sottostimato per effetto delle mancate risposte da parte di alcune regioni. Gli importi variano molto da regione a regione e presentano una discreta eterogeneità in termini di durata. Dall’indagine emerge che i destinatari domiciliari hanno un peso preponderante rispetto a quelli ospedalieri: oltre il 90% del valore complessivo rilevato è riferito a destinatari domiciliari. In particolare, emerge la predominanza in termini economici dei contratti di tipo service, tra i quali hanno una grande rilevanza il contratto stipulato dalla Lombardia (358,7 milioni di euro) e quello della Toscana (180 milioni di euro). Il prezzo unitario medio (senza distinzione tra forniture ospedaliere e domiciliari) risulta di circa 12,4 centesimi. Dalla rilevazione emerge che maggiore è la quantità di ausili acquistati, maggiore è il risparmio per la stazione appaltante. In conclusione, l’Anac suggerisce di accorpare quanto più possibile gli acquisti per sfruttare al meglio il legame inverso rilevato tra prezzo e quantità.
Noi come Associazione pazienti osiamo far rilevare all’Anac che vitale è parlare anche di qualità, ambiente e costi “globali dell’incontinenza, non soltanto della scelta economica al solo ribasso.
Inoltre, molti sono i pazienti che andrebbero liberati dall’incontinenza impiantando un neuromodulatore sacrale, ma le strutture ospedaliere regionali avendo a disposizione poche risorse economiche, spesso negano l’accesso a questi interventi chirurgici salva incontinenza. Liberare il paziente da questo pesante fardello, donandogli libertà di vita è un risparmio economico importante per il S.S.N. e Regionale.
L’Associazione ha stimato che in Italia l’incontinenza ha un costo globale di 2,5miliardi di euro e la maggior parte delle donne, per non essere identificate preferisce acquistare i prodotti di tasca propria. A tale cifra bisogna sottrarre circa 600milioni di euro per gli ausili ad assorbenza, 130milioni di euro per le stomie, 72milioni per i cateteri e 70 per le ulcere cutanee, a parte i costi della filiera distributiva e l’iva al 4%. È da rilevare che i costi dei dispositivi medici monouso aumentano con l’aumento della povertà.
Tanto premesso
il Presidente di FINCOPP, il Cav. Francesco Diomede, dichiara che l’incontinenza è l’ultimo tabù medico e le Istituzioni devono prestare una maggiore attenzione al problema. L’Associazione rivendica l’attuazione dell’Accordo della Conferenza Stato Regioni del 24 gennaio 2018, che tra le tante cose prevede l’apertura dei “centri di I°, II° e III° Livello”, vitali per la riabilitazione pelvi perineale. Inoltre, lancia un accorato appello al Ministro Schillaci e al Sottosegretario di Stato Gemmato, affinché l’attuale Tavolo di lavoro sull’incontinenza diventi “l’Osservatorio Permanente sull’incontinenza”. L’Osservatorio potrà monitorare l’operatività delle Regioni e interagire con la Commissione nazionale LEA. Una ulteriore richiesta è l’inserimento di un rappresentante delle Associazioni pazienti nella Commissione Nazionale LEA, individuando la persona nella Prof.ssa Marcella Marletta, già Direttore Generale al Ministero della Salute. L’ultima richiesta è quella della libera scelta e dell’appropriatezza prescrittiva sui cateteri a intermittenza. Inoltre, è poco realistico e dignitoso prevedere l’utilizzo di quattro cateteri al dì per i Cittadini paratetraplegici”.
Il Presidente della Società Italiana di Urologia, il Prof. Giuseppe Carrieri dichiara: “la SIU partecipa con grande piacere alla giornata e per gli urologi l’incontinenza merita una particolare attenzione. Importante è la sede istituzionale perché riteniamo sia troppo bassa l’attenzione che oggi si dedica a questa patologia. SIU si sta adoperando per interagire al meglio con le Associazioni pazienti coinvolte e nel futuro prossimo ci saranno interessanti iniziative congiunte. L’interazione Professionisti della salute e Cittadini, nei fatti, è l’unica soluzione possibile al giorno d’oggi”.
Il Presidente della SICCR (Società Italiana di Chirurgia Colo Rettale), il Prof. Francesco Bianco, dichiara che “l’incontinenza fecale è un problema altamente diffuso e spesso è associato all’incontinenza urinaria, la cui reale prevalenza nella popolazione è sottostimata a causa dell’imbarazzo e della riluttanza dei pazienti a cercare aiuto. Secondo le ultime stime questa condizione interessa tra l’11% e il 17% della popolazione, con un picco che può raggiungere il 55% negli anziani e rappresenta la seconda principale causa di collocamento in casa di riposo, interessando fino al 20% dei soggetti residenti in comunità. Pur essendo una patologia prevalentemente dell’anziano, interessa anche i giovani”.
Il Dr. Vincenzo Li Marzi, Presidente SIUD (Società Italiana di UroDinamica) dichiara che: “i dati presenti in letteratura stimano che una percentuale dal 5 al 69% delle donne e dall’1 al 39% degli uomini risultano affetti da una delle varie forme di incontinenza urinaria. I costi dei dispositivi ad assorbenza sono stimati in oltre 900milioni di euro, anche a causa dell’aumento della povertà. La pandemia covid-19 con i suoi effetti sul prolungamento delle liste di attesa e dei trattamenti, ha avuto un impatto negativo sulla qualità di vita di ogni singola persona.
Il Dr. Giulio Del Popolo, Presidente della Fondazione Italiana Continenza dichiara che: “la Fondazione sostiene la XVIII Giornata nazionale e ribadisce che i “Centri riabilitativi per l’incontinenza” sono del tutto carenti, poiché il numero delle persone colpite è gravemente sottostimato. In assenza di percorsi regionali in rete, di contro, l’incontinenza secondaria aumenta, dovuta a patologie neurologiche, in una popolazione con elevata aspettativa di vita, pertanto è prioritaria la realizzazione delle – Reti Regionali – nel rispetto dei cittadini colpiti”.
Il Dr. Giuseppe Cretì Presidente della Società Italiana di Urologia Pediatrica, rileva che: “i sintomi a carico del basso tratto urinario (LUTS) e relativi quadri clinici hanno attualmente un posto di rilievo in ambito sociosanitario, data la loro crescente rilevanza registrata in ogni età, dal bambino all’adulto. L’incontinenza urinaria funzionale, non legata a cause neurologiche o anatomiche-malformative, interessa circa il 10% di bambini in età scolare (vescica iperattiva, minzione disfunzionale etc.); le più recenti acquisizioni fisiopatologiche, le moderne ed innovative metodologie diagnostiche, unitamente ad una maggiore sensibilità ambientale e delle famiglie hanno contribuito sensibilmente ad aumentare la frequenza del problema che rimane sottostimato e non adeguatamente trattato. Nel bambino le tecniche di riabilitazione perineale comprendono la fisiochinesiterapia pelvi-perineale, il biofeedback, vescicale e minzionale, ed il condizionamento notturno per il trattamento dell’enuresi”. Per tali motivazioni l’urologia pediatrica italiana partecipa con vivo interesse alla XVIII Giornata sull’incontinenza, sostiene ogni iniziativa a favore dei pazienti pediatrici con incontinenza urinaria, preparando per alcuni di loro un corretto e adeguato percorso assistenziale di transizione di cure, in età adulta.
Il ginecologo Lucio Cipullo (Responsabile della Chirurgia Vaginale dell’A.O. Ruggi d’Aragona, di Salerno), dichiara che: “da ginecologo mi trovo spesso a dover combattere contro questi invisibili quanto temibili nemici delle donne, i sentimenti di vergogna e la reticenza sono i principali elementi che impediscono alle signore di portare alla luce il problema incontinenza, un disturbo che superata la soglia dei 45/50 anni affligge il 20% delle donne e si manifesta soprattutto dopo la gravidanza, il parto e la menopausa”.
Il Dr. Giuseppe Nebbioso, Presidente dell’Associazione per i diritti dei pazienti affetti da ulcere cutanee – SIMITU, dichiara che: “il binomio incontinenza e ulcere cutanee ha un peso sociale ed economico notevole sui cittadini colpiti’, soprattutto anziani e allettati. Infatti, questi pazienti fragili abbisognano di maggiori attenzioni, cure celeri e adeguate, da persona a persona, con dispositivi medici monouso di qualità e al passo coi tempi”.
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CAV. FRANCESCO DIOMEDE
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