Sul Corriere Salute: come ottenere gli ausili sanitari cui si ha diritto

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Alcuni prodotti «prescrivibili» possono essere forniti gratuitamente dalla Asl ad alcune categorie di assistiti nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma l’iter burocratico è complicato. Se ne parla nell’inserto in edicola gratis giovedì con il Corriere

Sul Corriere Salute: come ottenere gli ausili sanitari cui si ha diritto

Pubblichiamo in anteprima parte di un articolo del nuovo «Corriere Salute». Potete leggere il testo integrale sul numero in edicola gratis giovedì 24 settembre oppure in Pdf sulla Digital Edition del «Corriere della Sera».

Come spesso accade, finché non se ne ha bisogno chiedersi che cosa siano gli ausili sanitari o quali tortuose strade burocratiche imboccare e percorrere per ottenerli sembra un inutile esercizio accademico. Invece conviene essere preparati. E allora, con l’aiuto di alcuni esperti, cerchiamo di capire come bisogna procedere. Intanto bisogna distinguere i vari tipi di ausili. Ci sono innanzitutto quelli necessari a chi ha una disabilità permanente, o anche temporanea, per compiere gli atti della vita quotidiana come mangiare, bere, lavarsi, muoversi con la maggiore autonomia possibile. Ci sono poi dispositivi per specifiche terapie, ad esempio quella circolatoria, quali calze e guaine terapeutiche per chi soffre di linfedema, oppure che servono a favorire la funzione respiratoria, come apparecchi per l’ossigeno e ventilatori. Infine esistono ortesi necessarie per migliorare la funzionalità compromessa di una parte del corpo, quali busti e scarpe ortopediche, e protesi che servono a sostituire un arto dopo un evento traumatico oppure a causa di una patologia congenita o acquisita. Questi e altri prodotti «prescrivibili» possono essere forniti gratuitamente dalla Asl ad alcune categorie di assistiti, nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Per l’esattezza si possono richiedere quelli inclusi nel Nomenclatore delle prestazioni protesiche (allegato 5), ovvero l’elenco ufficiale di ciò che può essere concesso dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). Con l’aggiornamento del documento, più di tre anni fa (Dpcm del 2017), sono stati inseriti anche ausili tecnologici innovativi, non ancora disponibili però su tutto il territorio nazionale (si vedano altri articoli in queste pagine).

Chi ha diritto ad avere gli ausili? Cosa fare per ottenerli? «Innanzitutto — premette la coordinatrice della sezione Ausili e protesi della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer), Raffaella Gaeta, fisiatra presso l’Asl di Cagliari — per poter accedere all’assistenza protesica è necessario essere stati riconosciuti invalidi civili (con una percentuale superiore al 33%, o in attesa di esserlo, si veda altro articolo) o sul lavoro; ai minori di 18 anni, invece, gli ausili sono garantiti, anche in assenza di invalidità civile, qualora il medico prescrittore individui una particolare necessità, per esempio nel caso dei busti per la scoliosi o dei plantari per le deformità dei piedi. «Inoltre, — chiarisce Gaeta — anche chi ha una disabilità temporanea può avere gli ausili necessari. Per esempio, lo specialista può prescrivere un dispositivo protesico nel caso (frequente) in cui l’assistito, dopo la frattura di femore, abbia bisogno di un deambulatore per affrontare il percorso riabilitativo a domicilio». Il primo passo è la prescrizione dell’ausilio, che viene fatta dal medico specialista del Servizio sanitario (pubblico o convenzionato) competente per il tipo di disabilità o menomazione, di solito il medico specialista in medicina fisica e riabilitazione.

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