Sinner dopo il match con Rune: “La schiena è ok, forse era solo la tensione”
L’azzurro tranquillizza tutti sulle sue condizioni di salute. Al termine del secondo set si è toccato vistosamente il dorso. L’esperto spiega: “I movimenti ripetitivi del tronco richiesti ai tennisti possono contribuire alla lombalgia”
Momenti di preoccupazione per i tifosi di Jannik Sinner, quando il tennista azzurro si è toccato più volte la schiena durante il secondo set della partita contro il danese Holger Rune ai Nitto ATP Finals 2023 in corso al PalaAlpitour di Torino. Dopo tre set e due ore e mezza di competizione Sinner prevale per 6-2, 5-7, 6-4.
Nel nono gioco del secondo set ha iniziato a toccarsi ripetutamente la schiena soprattutto dopo aver colpito di rovescio, muovendosi con minor agio e avvertendo attorno a sé i fantasmi che già si erano palesati dopo Cincinnati. Arrendersi però avrebbe significato incrinare l’onda di entusiasmo che lo sta accompagnando e soprattutto permettere la qualificazione di Rune. Il quale, a Montecarlo, lo aveva battuto al termine di un match di furbizie e con una pallata tirata al corpo. Ma Jannik è rimasto in campo, nel terzo set ha ripreso via via il controllo del match giocando gli ultimi due game senza problemi.
Sinner ha poi rassicurato tutti sulle sue condizioni fisiche: “La schiena sta bene, ho sentito solo una piccola botta ma è sparita. Forse era la tensione, non ho chiamato neanche il fisioterapista. Non mi sono preoccupato. Quando a benzina sono messo bene, venerdì riposo e vediamo sabato. È importante essere in semifinale, il pubblico mi dà tanta energia”.
Sullo svolgimento del match contro Rune: “È stato difficile, non avevo mai vinto con lui, il pubblico mi ha aiutato tanto. Vuole dire tanto aver vinto, ero più nervoso e agitato ma ho vinto i punti importanti. Ho avuto tante occasioni nel terzo set, ma non sono riuscito a fare il break. È stata comunque una buona partita. Nel primo set ha sbagliato tanto ma nel secondo è andato meglio. Siamo andati alla pari, nel terzo sono ripartito da zero come contro Djokovic. Sono contento di come ho vinto”.
Secondo recenti studi, “la prevalenza di un problema di lombalgia varia dal 54 all’86% nei tennisti d’élite”. In molti si chiedono se il problema potrebbe ripetersi durante la semifinale di sabato contro Daniil Medvedev.
“Difficile a dirsi – ammette il professor Bernetti -. Probabilmente quando lui parla di tensione si riferisce allo sforzo mentale che ha dovuto compiere per battere per la prima volta Djokovic, questo almeno in parte può influenzare il gesto atletico e lo stato di contrazione muscolare. In generale la lombalgia è una condizione complessa e multifattoriale con fattori di rischio biologici, psicologici e sociali”.
E aggiunge l’esperto: “I movimenti ripetitivi e balistici del tronco richiesti nel tennis inducono uno stress meccanico che potrebbe contribuire alla lombalgia. Alcuni studi hanno riportato che i parametri muscolari (forze di flessione laterale lombare controlaterali al braccio dominante) e cinematici (movimento del bacino durante il servizio) differiscono tra i giocatori con e senza una storia di lombalgia, suggerendo che i fattori meccanici possono contribuire al dolore lombare nei giovani tennisti d’élite. È stato anche riportato uno squilibrio neuromuscolare degli erettori della spina dorsale (misurato con elettromiografia di superficie) nei tennisti con lombalgia rispetto ai giocatori asintomatici”.
Difficile quindi fare previsioni in vista della semifinale di sabato, anche se il vicepresidente Simfer si lascia andare a un auspicio: “Spero che non abbia problemi e che possa vincere”.
fonte: RaiNews
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