Quale spazio per la riabilitazione nell’agenda dei partiti? La lettera aperta alle forze politiche dalla SIMFER

Guido MB News Simfer

LETTERA APERTA ALLE FORZE POLITICHE

QUALE SPAZIO PER LA RIABILITAZIONE NELL’AGENDA DEI PARTITI?

Il decalogo delle proposte Simfer, la Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa

La Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa (Simfer) rivolge questa lettera aperta a tutte le forze politiche impegnate nella consultazione elettorale del prossimo 25 settembre.

Simfer, che riunisce i medici italiani specialisti in Medicina fisica e riabilitativa, ritiene che chiunque si proponga per responsabilità di governo debba aver presente l’importanza dell’assistenza riabilitativa nella tutela della salute e del benessere della popolazione e debba tenerne conto nei propri programmi e nella propria azione concreta.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la riabilitazione come un settore chiave dell’assistenza sanitaria del XXI secolo in tutti paesi del mondo.

L’impatto della pandemia di Covid19 sul settore della riabilitazione è stato particolarmente devastante, tanto che la stessa Oms raccomanda a tutti i paesi adeguati provvedimenti per ripristinare e rafforzare questi servizi.

Il nostro paese ha sofferto di drastiche riduzioni di posti letto dedicati alla riabilitazione, e ad ancor maggiori difficoltà di accesso alle cure riabilitative ambulatoriali e domiciliari, che hanno portato al persistere e all’aggravarsi di condizioni di disabilità che avrebbero potuto essere efficacemente trattate. A ciò si aggiungono i nuovi bisogni dovuti alle conseguenze disabilitanti dell’infezione da SarsCov2.

In Italia, secondo l’Istat, le persone con disabilità sono 3,1 milioni, il 5,2% della popolazione. La domanda di servizi riabilitativi è elevata, sia per le persone in condizioni di disabilità permanente che per quelle affette da limitazioni temporanee.

Le attività riabilitative intersecano quasi tutti i settori dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, sia in ambito territoriale che ospedaliero, chiamando in causa un’ampia gamma di competenze professionali.

A livello politico e programmatorio è necessario comprendere che il recupero di autonomia delle persone con disabilità – transitoria o permanente – comporta non solo benefici in termini di salute individuale, ma è anche un elemento essenziale per ridurre il carico sulle famiglie e sul sistema sanitario e di welfare, come evidenziato dalla letteratura internazionale.

Simfer sottolinea che il fisiatra, ovvero il medico specialista in Medicina fisica e riabilitativa, insieme ai molti altri professionisti del settore, è una risorsa indispensabile nel dare risposta a questi bisogni, grazie alle sue competenze cliniche nella cura di persone con malattie disabilitanti acute e croniche e a quelle organizzative nel favorire il coordinamento e continuità dei percorsi di presa in carico.

Simfer chiede che anche nell’impiego delle risorse del PNRR destinate al settore sanitario venga tenuto debito conto di questi aspetti, e in particolare sollecita l’impegno delle forze politiche sui dieci punti elencati di seguito.

 

DIECI PROPOSTE AI PARTITI PER LE ELEZIONI POLITICHE 2022

 

  1. Ripristinare e potenziare l’offerta riabilitativa nei settori ospedaliero, ambulatoriale e domiciliare
  2. Ridurre le forti disomogeneità regionali nella struttura dell’offerta e negli aspetti regolatori e normativi

Sono differenze presenti anche in vari altri settori di un Sistema Sanitario Nazionale che per altri aspetti è un modello di validità riconosciuta in tutto il mondo. Nell’ambito della riabilitazione esse generano situazioni di intollerabile diseguaglianza in fasce particolarmente deboli e vulnerabili della popolazione e sono fonte di difficoltà e disagio per le strutture e gli operatori.

  1. Revisione del DM 70 per l’offerta ospedaliera

Per l’offerta ospedaliera, Simfer chiede di tener conto delle proposte che ha formulato sulla revisione del DM70 sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici. Occorre poi completare il percorso di adeguamento dei sistemi di codifica della degenza riabilitativa, per aggiornare i criteri di valorizzazione degli episodi di ricovero riabilitativo.

  1. Revisione del DM77 perl’assistenza sanitaria e sociosanitaria territoriale

Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria e sociosanitaria territoriale, Simfer sottolinea la mancanza di ogni specifico riferimento al settore della riabilitazione e della Fisiatria nel DM77 recentemente approvato. Eppure i modelli proposti nel decreto coincidono in gran parte con quelli che sono alla base delle attività della Medicina fisica e riabilitativa: approccio centrato sulla persona, integrazione fra attività a valenza sanitaria e sociale, approccio in équipe con logiche di presa in carico. Chiediamo che in sede attuativa si tenga conto delle proposte di Simfer.

Ci sono poi ancora carenze e disomogeneità nell’erogazione di servizi previsti dalle ultime normative sui Livelli Essenziali di Assistenza. Ciò è evidente ad esempio nel settore dell’assistenza protesica, tema di grande rilevanza per le persone con disabilità e purtroppo appena accennato nel recente DM77.

  1. Applicazione del nomenclatore delle prestazioni ambulatoriali

Rilevante, data l’evoluzione tecnologica ed i nuovi bisogni di salute, è la garanzia di una effettiva applicazione del nomenclatore delle prestazioni ambulatoriali, anch’esse previste dai nuovi LEA, ma ancora disattese. I diritti delle persone con disabilità non possono essere adeguatamente tutelati senza una adeguata valorizzazione di queste prestazione

  1. Integrazione ospedale territorio

Una forte integrazione fra ospedale e territorio nell’organizzazione dei percorsi riabilitativi è cruciale: va perseguita sviluppando reti integrate di servizi. Simfer ha proposto che ogni Azienda Sanitaria espliciti in un documento le caratteristiche dell’offerta riabilitativa per la popolazione in tutti i setting e in tutte le strutture, pubbliche ed accreditate, nonché i sistemi a garanzia della continuità del percorso e dell’accessibilità ai servizi.

  1. Promuovere la partecipazione nella definizione dellepolitiche di settore

…e nella progettazione dei servizi riabilitativi, in una prospettiva di co-costruzione che includa professionisti, utenti, politici e programmatori, sviluppando modalità dinamiche di adeguamento normativo per una più pronta risposta ai continui mutamenti dei bisogni.

  1. Sostenere e potenziare l’offerta formativain Medicina Riabilitativa

non solo per l’accesso alla formazione del medico specialista in fisiatria ma anche nel settore della formazione medica di base, della medicina generale e di altre specialità.

  1. Sostenerela ricerca nel settore riabilitativo e gli investimenti in tecnologie innovative

Anche la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità raccomanda di sostenere la ricerca nel settore riabilitativo e gli investimenti in tecnologie innovative. Ciò può ampliare l’offerta dei servizi, senza incrementi (o addirittura con recupero) di altre risorse, nonché dare impulso a molte realtà produttive di alta qualificazione presenti nel nostro paese. Si pensi, ad esempio, alle potenzialità della teleriabilitazione e di altre soluzioni di m-Health già disponibili e che non trovano un’effettiva diffusa applicazione anche per mancanza di una cornice normativa adeguata e di coerenti progetti di acquisizione e implementazione. Altri settori importanti sono le tecnologie robotiche, la protesica avanzata, la realtà virtuale e l’Intelligenza artificiale.

  1. Politicheinclusive per l’accesso e la fruizione dei servizi da parte delle persone con disabilità

Sostenere tali politiche per persone con disabilità, anche transitoria, non riguarda solo la Medicina fisica e riabilitativa, ma è cruciale perché i risultati ottenibili con gli interventi riabilitativi vengano mantenuti e si traducano in una effettiva partecipazione sociale. Occorre estendere alle persone con disabilità azioni di “Public Health” sugli stili di vita rivolte alla popolazione generale (ad esempio promuovendo l’attività fisica adattata), promuovere l’accessibilità a tutti i servizi sul piano fisico, normativo, informativo, favorire lo sviluppo di cultura e atteggiamenti inclusivi in tutti i settori della vita sociale.

Su queste azioni i fisiatri italiani sono sempre pronti a dare un contributo – come cittadini prima ancora che come professionisti – e intendono richiamare ancora una volta l’attenzione del mondo politico.

dott.ssa Giovanna Beretta
Presidente Simfer

 

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