
165,00€ ( Esente IVA ai sensi dell’Art 10 DPR 633/1972 )
DATE: Disponibile dal 29 giugno 2020 al 29 giugno 2021
CREDITI: 50
DOCENTI: Stefano Casotto | Adriano Ferrari | Maurizio Mori | Eugenio Occhi | Antonella Ovi | Maria Cristina Pesci
tramite e-mail: segreteriaorganizzativa@
Presentazione:
La domanda: “Riuscirà a camminare?” rappresenta certamente il quesito di fondo per chi si occupa di rieducazione dei bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile. Il quesito abbraccia tuttavia una dimensione più ampia della sola funzione locomotoria, includendo la capacità di alimentarsi da solo, il controllo sfinterico, l’abilità manipolativa, la padronanza del linguaggio, la competenza relazionale. Il bambino che cammina è in qualche modo divenuto “grande”, sollevando i genitori dal compito generativo per traghettarli definitivamente nella dimensione educativa. Per i bambini diplegici, la forma clinica di PCI più frequente nei nati prematuri e seconda di poco alla forma emiplegica nell’ambito del complesso delle sindromi “spastiche”, il recupero della funzione cammino è l’obiettivo principale della medicina riabilitativa. Nelle forme emiplegiche cede invece il posto alla rieducazione della manipolazione, ma non per questo diviene un problema del tutto trascurabile. Accanto alla rieducazione neuromotoria, il cui strumentario si è profondamente rinnovato grazie ai progressi compiuti dalle neuroscienze nell’ambito del controllo motorio e dei meccanismi di apprendimento, sostengono il recupero i farmaci ad azione topica (tossina botulinica), distrettuale (pompa al baclofen) o sistemica (medicamenti per os), le ortesi e gli ausili, la chirurgia funzionale delle parti molli e dello scheletro. Combinare questi strumenti in un trattamento sapientemente integrato, rispettoso della partecipazione del bambino ed attento al formarsi della sua identità è il compito che deve saper affrontare in modo aggiornato e competente chi si occupa di rieducazione infantile.
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