
La riabilitazione della persona con aprassia: il metodo Smania
L’aprassia è una condizione in cui, in assenza di disordini neurologici elementari motori o sensitivi, si manifestano difficoltà o incapacità nell’eseguire in maniera corretta movimenti volontari aventi significato (gesti), o privi di specifico significato; è un disordine di pianificazione (strategia del movimento) e programmazione (organizzazione degli stadi successivi che devono essere svolti per compiere un movimento) dell’attività motoria complessa, non dovuta a: paresi, atassia (movimenti incoordinati), distonia (disturbo del tono muscolare), discinesia (movimenti patologici), perseverazione.
Recenti studi hanno mostrato gli effetti disabilitanti del disturbo aprassico nella vita del paziente in termini di dipendenza dal caregiver nelle attività di vita quotidiana, di minore organizzazione delle azioni necessarie al momento dei pasti e di maggior tempo necessario per il rientro a lavoro. Un altro effetto frequentemente riportato nei pazienti con un disturbo aprassico è una riduzione nell’uso spontaneo dei gesti comunicativi.
Ciò ha una notevole rilevanza se si considera che l’80% dei pazienti con aprassia degli arti presenta anche un disturbo del linguaggio e che la comunicazione gestuale spesso rappresenta l’unica modalità residua per l’interazione sociale in molti pazienti afasici. Un’efficace gestione e trattamento del disturbo aprassico esercita un considerevole impatto nella pratica clinica. Tra i training riabilitativi sviluppati per migliorare la performance gestuale, il metodo di Smania et al. si è dimostrato efficace nel produrre miglioramenti significativi nella capacità di eseguire gesti transitivi ed intransitivi nei pazienti aprassici. Il corso di formazione nasce dall’esigenza di proporre una giornata formativa sul disturbo aprassico e sul metodo riabilitativo sviluppato da Smania et al., integrando la parte teorica con una di esercitazione pratica su casi clinici al fine di fornire ai discenti le modalità operative funzionali alla gestione di un complesso deficit neuropsicologico.
